

Sepolto dall’eruzione dell’Etna del 1669 questo gioiello di arte goticorinascimentale contiene al suo interno dei veri e propri tesori architettonici, come il pavimento originale a forma esagonale, l’abside, il fonte battesimale, attualmente conservato presso il Museo d’arte Sacra di Misterbianco, e le colonne con bassorilievi raffiguranti putti, draghi e fiori intrecciati.
Al termine della visita le socie si sono intrattenute in una piacevole passeggiata nel vicino boschetto, l’antico querceto con alberi secolari risparmiati dalla colata lavica, dove prima scorreva il fiume Amenano.
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