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sabato 11 aprile 2015

Autodeterminazione o mercificazione: un dibattito sul controllo del corpo femminile

La FIDAPA di Misterbianco è stata promotrice e organizzatrice di un importante incontro sul delicato tema dell’autodeterminazione della donna e della sua mercificazione, un dibattito di grande attualità, il primo tenuto nella provincia di Catania. 

Ad affrontare l’argomento in tutti i suoi aspetti è stata la prof.ssa Graziella Priulla, sociologa, docente nella facoltà di Scienze Politiche di Catania, da sempre impegnata nell’educazione di genere e le problematiche femminili. Si è affrontato il tema dei quartieri a luci rosse, della legge Merlin del 1956 e dell’attualissimo, e contestato, ddl n. 1201 “Regolamentazione del fenomeno della prostituzione” che ne vorrebbe il suo superamento.

La professoressa Priulla ha poi riportato i numeri di quello che può essere definito il “business del sesso” che va dalle donne costrette sulla strada, per la maggior parte di origine straniera, agli annunci sul web; dallo sfruttamento di minorenni alla tratta delle donne, rese schiave. Durante il dibattito ci sono stati anche momenti di riflessione sulla differenza tra autodeterminazione della donna e la mercificazione della suo corpo, legata al controllo che la società esercita sulle donne e che passa dal controllo della sua sessualità. 


Il dibattito è stato animato dalla presenza di numerosi ospiti, tra cui la dott.ssa Lucia Chisari, referente nazionale FIDAPA della commissione donne, pari opportunità e politiche sociali, la prof.ssa Angela Giardinaro, docente di matematica, presidente dell’UCIM, impegnata anch’essa sulle tematiche femminili, dall’educazione di genere alla la violenza sulla donne, che ha illustrato i risultati di un interessante questionario rivolto ai giovani sulle loro abitudini sessuali. Il giornalista e scrittore Domenico Trischitta, infine, ha dato una testimonianza di vita, raccontando la realtà del quartiere di S. Berillo, un quartiere-ghetto di Catania, i cui abitanti hanno subito una vera e propria “deportazione” in passato.

A fare da cornice sono state le letture, interpretate da Gianni Zuccarello e Dina Palmeri, di alcune lettere di donne vissute nelle case chiuse, indirizzate alla senatrice Merlin, testimonianze di un dibattito ancora acceso e che accoglie molteplici punti di vista.







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